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lunedì 10 ottobre 2011

Dignità del feto anencefalico; perché non bisogna abortirlo


Condivido con voi questo articolo che per il vero è un pò datato (luglio 2007) ma che tratta un tema così delicato ed attuale che è sempre bene proporlo.

Il Presidente dell’Associazione Pro-Vita e Pro-Famiglia del Brasile commenta la decisione che permette l’aborto in caso di anencefalia del feto.



BRASILIA, mercoledì, 7 luglio 2004 (ZENIT.org).- “Molte donne che abortiscono tentano disperate il suicidio, non perdonandosi per aver assassinato il proprio figlio. Queste conseguenze sono ben più gravi di quelle della gestante di un feto anencefalico”, ha affermato un professore a favore della vita.

Il professor Humberto Vieira, Presidente dell’Associazione Pro-Vita e Pro-Famiglia del Brasile e membro della Pontificia Accademia per la Vita, affronta in questa intervista concessa a ZENIT la questione della gestazione di un feto anencefalico e la decisione del Tribunale Federale Supremo brasiliano di giovedì scorso che permette l’aborto in questi casi.


sabato 1 ottobre 2011

Rivelazioni sull'aborto di Gesù a Maria Valtorta


«Oh! i padri e le madri non profanino, con le loro imprecazioni, l’olocausto innocente dei loro fiori stroncati! 
Sappiano i padri e le madri che non una lacrima dei loro piccini, non un gemito di questi innocenti immolati resta senza eco nel Cuore mio».

130] Sabato 1° maggio, ore 11.

Dice Gesù:

«Te ne addolori? Io pure. Poveri bimbi! I pargoli che Io amavo tanto e che devono morire così! Ed Io che li carezzavo con una tenerezza di Padre e di Dio che vede nel pargolo il capolavoro, non ancora profanato, della sua creazione! I bambini che muoiono, uccisi dall’odio e fra un coro di odio. Oh! i padri e le madri non profanino, con le loro imprecazioni, l’olocausto innocente dei loro fiori stroncati! Sappiano i padri e le madri che non una lacrima dei loro piccini, non un gemito di questi innocenti immolati resta senza eco nel Cuore mio. A loro si apre il Cielo, ché non differiscono per nulla dai loro lontani fratellini, uccisi da Erode in odio a Me. Anche questi sono uccisi dai biechi Erodi custodi di un potere che Io ho dato loro perché lo usassero in bene e di cui mi dovranno rendere conto. Per tutti Io verrei. Ma specie per questi, testé nati alla vita, dono di Dio, e già strappati alla vita dalla ferocia, dono del demonio. Però sappiate che per lavare il sangue contaminato che insozza la terra, che è versato con astio e maledizione in astio e maledizione di Me che sono l’Amore, ci vuole questa rugiada di sangue innocente, l’unico che ancora sappia sgorgare senza maledire, [131] senza odiare così come Io, l’Agnello, versai il mio sangue per voi. Gli innocenti sono i piccoli agnelli dell’èra nuova, gli unici il cui sacrificio, raccolto dagli angeli, sia completamente gradito al Padre mio. Dopo vengono i penitenti. Ma dopo. Poiché anche il più perfetto fra essi trascina nel suo sacrificio scorie d’imperfezioni umane, di odii, di egoismi. I primi nella schiera dei nuovi redentori sono i pargoli i cui occhi si chiudono fra un orrore per riaprirsi sul mio Cuore in Cielo.»

MARIA VALTORTA, Quaderni pag 12 - 13; Centro Editoriale Valtortiano
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sabato 3 settembre 2011

San Pio da Pietrelcina

«Se riflettessi, allora sì che capiresti la duplice gravità dell’aborto: con la limitazione della prole si mutila sempre anche la vita dei genitori».



Padre Pio mi fece prendere una sedia, e disse: «Siediti e dimmi come ti regoli tu, quale confessore, in materia di aborti».
Dopo aver sentito scattare, come un campanello di allarme o per lo meno come un campanello importuno, questa domanda, desiderai maggiormente scappare via; ma capii che andandomene avrei peggiorata la mia situazione e rimasi, rassegnato a beccarmi una bella lezioncina. Feci comunque un’osservazione fuori posto: «Come frate non credo di avere il dovere di pormi simili problemi». «Assittete (Siediti)», ingiunse indicandomi la sedia.
Nel timore di essere redarguito per qualche eventuale mio difetto in materia di aborto e nel desiderio di svicolare per la naturale riluttanza a incassare rimproveri, dimentico o non curante del fatto che così rinunziavo a qualche notevole guadagno spirituale o mi giocavo addirittura il posticino in Paradiso, preferii affrontare l’argomento indirettamente. Gli rivolsi magnificamente gravido di minacce, una domanda frettolosa rivolta a lui, senza vergognarmi della meschinità del contrattacco inopportuno: «Padre, lei stamattina ha negato l’assoluzione per procurato aborto a una signora; perché è stato tanto rigoroso con quella povera disgraziata?».

Gloria Polo


"Io vidi nel libro della Vita come la nostra anima si formava, al momento che il seme perviene nell’ovulo. Una bella scintilla scocca, una luce che come un raggio di sole di Dio Padre. Appena il ventre della mamma è in seminato si illumina della luce dell’anima. Durante l’aborto, l’anima geme e grida per il dolore e se ne ode il grido al Cielo perché ne è scosso".
"...Quando venne al quinto comandamento, il Signore mi fece vedere l’assassinio orribile che avevo fatto commettendo il più orribile dei crimini: l’aborto.
Di più, io avevo finanziato diversi aborti perché io sostenevo che una donna aveva il diritto di sceglie di rimanere incinta o no. 
Mi fu dato da leggere nel Libro della Vita e fui profondamente mortificata, perché una ragazzina di 14 anni aveva abortito su miei consigli. 
Io avevo ugualmente prodigato dei cattivi consigli a delle ragazzine tre delle quali erano mie nipoti parlando loro della seduzione, della moda, consigliando loro di approfittare del loro corpo, e dicendo loro di usare la contraccezione: questo è una specie di corruzione dei minori che aggravava l’orribile peccato dell’aborto. 

giovedì 2 giugno 2011

Atto quotidiano di riparazione per il crimine dell'aborto







O Dio, nostro Padre, che nel tuo infinito amore per noi, vuoi che tutti gli uomini siano salvi, con la fede e l'amore della Chiesa che porta nei suo cuore di Madre il «Desiderio del Battesimo» per tutti i bambini del mondo, desidero esprimere questa sua carità, battezzando nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo tutti i bambini che oggi saranno uccisi con l'aborto nel grembo delle loro madri.

Con questo atto di fede e di carità intendo con tutta la Chiesa:

1. - Offrire, per le mani immacolate di Maria Santissima, con il Sangue di Gesù, quello di tutti i bambini uccisi con l'aborto, implorando per il sacrificio delle loro vite, pietà e misericordia per l'umanità.

2. - Riparare il grave delitto dell'aborto che, mentre sopprime la vita del concepito lo priva della grazia del Battesimo.

3. - Pregare per la conversione di tutti gli operatori e collaboratori dell'aborto, orribile delitto « che, sottoscrive la condanna dell'uomo, della donna, del medico, dello stato » (Giovanni Paolo II).

4. - Pregare per la conversione di quanti, con i potenti mezzi della comunicazione sociale, sostengono, giustificano e difendono questo gravissimo peccato, disconoscendo il Magistero di Cristo e della Chiesa.

5. - E infine, per invocare misericordia su quanti ingannati e sedotti da questi mezzi potenti si allontanano dall'amore di Dio Padre.


Pater, Ave, Gloria...

giovedì 12 maggio 2011

Sì, in Cina mangiano i feti abortiti

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Ho trovato questo articolo su internet e lo condivido con voi, ritenendo attendibile questa notizia...

«IN CINA BOLLIVANO I BAMBINI», ha detto Silvio Berlusconi.
Apriti cielo... Repubblica interroga il suo “esperto” che si indigna per tanta ignoranza del premier, ma un’inchiesta del Telegraph smaschera l’esperto…

«In Cina bollivano i bambini», ha detto Silvio Berlusconi.
Apriti cielo. La Repubblica interroga l’“esperto“: Giorgio Mantici, che insegna storia della Cina all’Orientale di Napoli. L’esperto, debitamente, si indigna: «È incommentabile. Mi sento a disagio come cittadino e come specialista; qui, se c’è un crimine, è l’ignoranza».
Durante la Rivoluzione culturale, ammette, «è possibile che qualche folle abbia mangiato un essere umano ma non era un dettame del partito comunista».

Ah beh, allora tutto a posto.
Ma che esperto è? Perché in Cina i bambini li mangiano eccome. E non solo durante la rivoluzione culturale, dove la carestia prodotta dal “miracolo comunista” poteva giustificare atti estremi. Uguali, del resto, a quelli che avvennero in Ucraina negli anni ’30: quando la persecuzione dei coltivatori diretti (kulaki) ordinata da Stalin portò alla fame nera, e vi furono casi di genitori che mangiarono i figli morti. È questa l’origine storica della frase “I comunisti mangiano i bambini“: non loro, ma le loro vittime disperate.
Ma in Cina, c’è il fondato sospetto che i bambini li mangino anche oggi. In pieno capital-comunismo.


lunedì 28 marzo 2011

Il prezzo di una giovinezza eterna - feti abortiti nei cosmetici e medicinali


Feti umani utilizzati per la preparazione di creme antirughe, medicinali e sperimentazioni, con un enorme giro d'affari.


A 180 dollari si può comprare negli USA su prescrizione medica e via internet in Europa per 90 €, la crema antirughe ottenuta da feti umani abortiti.
I ricercatori dell’Università di Losanna durante le operazioni sui feti nell'utero, si resero conto che i bambini, una volta nati, non avevano alcuna cicatrice. Le virtù di queste cellule di feto si sono allora rese evidenti: queste ultime potevano essere efficaci per trattare le vittime di ustioni. Un male per un bene?

Verificata l'ipotesi, i ricercatori di Losanna hanno deciso di associarsi ad un laboratorio privato, Neocutis, autorizzandolo a commercializzare la prima crema antirughe a base di cellule di pelle di feto. 
 
I responsabili di Neocutis hanno dichiarato al giornale Le Parisien: «In nessun caso, noi incoraggeremo l'aborto». 
Molti prodotti di tale casa contengono linee cellulari di origine fetale.
“The Guardian” nel 2004 ha pubblicato un articolo che illustra come una compagnia cinese usi i feti abortiti per la fabbricazione di cosmetici.
In generale, molte ricerche “mediche” sono state effettuate, e lo sono ancora oggi, sui bambini abortiti ancora in vita.

Il dottor Lawrence Lawn del Dipartimento di Medicina Sperimentale di Cambridge negli anni ‘70 compiva esperimenti su bimbi vivi abortiti. La sua giustificazione è stata: “Usiamo semplicemente per il bene dell’umanità qualcosa che è destinato all’inceneritore… non li avrei mai fatti su un bambino vivo. Questo non sarebbe giusto”. 
 
Sempre in Inghilterra, la Langhman Street Clinic (specializzata in aborti) vendeva feti vivi tra la 18a e la 22a settimana al Middlesex Hospital. Philip Stanley, portavoce della Clinica, ha dichiarato: “La posizione è chiara. Un feto deve avere 28 settimane di vita perché sia riconosciuto legalmente come essere umano. Prima di questo momento equivale a spazzatura”.

Le cliniche abortive rivendono a industrie farmaceutiche oppure ad istituti di ricerca i feti abortiti

sabato 19 marzo 2011

Aborto, contraccezione e silenzio culturale

Articolo di Giuseppe Noia* tratto da Zenit del 13/06/2010


Esistono alcuni aspetti inquietanti delle complicanze mediche dell’aborto, ma ciò che risulta più drammatico è come la cultura medico-scientifica tenda a minimizzare o addirittura a bloccarne la conoscenza e la diffusione: un esempio di abortività silente.


Aborto e cancro mammario

Un fatto emblematico, è quello segnalato dalla Coalizione Statunitense, relativo al rapporto aborto/cancro mammario: essa riferisce che da una metanalisi degli ultimi 50 anni, si evince che ben 28 studi, su 37 condotti, hanno stabilito un legame tra aborto e cancro mammario.

Tale dato anamnestico, fino ad ora, non era stato mai reso pubblico e dovrebbe essere fornito, nella consulenza, alle donne, che optano per l’interruzione volontaria di gravidanza.

Sette anni più tardi, in una pubblicazione medica inglese, è emerso di nuovo questo elemento: un rischio 160 volte più alto di cancro mammario, nelle donne australiane che avevano avuto un aborto indotto (aborto scelto o subìto) (P. Goodenough, Cybercast New Service, 7 gennaio 2002).

venerdì 18 marzo 2011

La pillola che uccide


Inventata negli anni Cinquanta da Gregory Pinkus, è diventata il contraccettivo usato da milioni di donne in tutto il mondo. Che però non sanno tutta la verità: la pillola provoca una serie impressionante di aborti precoci, che nessuna statistica ufficiale potrà mai descrivere con precisione.


È il contraccettivo più conosciuto. Ha l’aspetto di una normalissima pastiglia ed è considerato lo strumento più semplice e sicuro per evitare di avere figli.
Da quando, nel 1955, Gregory Pinkus l’ha messa a disposizione delle donne di tutto il mondo, la pillola e diventata il simbolo della liberazione sessuale, dell’emancipazione femminile, della possibilità di avere rapporti senza preoccuparsi delle conseguenze.

La Chiesa cattolica non si è lasciata impressionare dal successo commerciale di questo ritrovato della scienza moderna, e nel 1968 ha solennemente riaffermato — nella enciclica di Paolo VI Humanae vitae — il suo “no” senza se e senza ma all’uso del contraccettivi, pillola compresa. Ciò non ha impedito a molti cattolici di assumere un atteggiamento assai diverso nei confronti della pillola: non é raro ascoltare amici o conoscenti che sull’argomento prendono le distanze dal Magistero, magari sostenendo che è sempre meglio usare la pillola piuttosto che abortire. Ed è qui che — sia detto senza offesa per nessuno — casca l’asino. Perché dietro all’apparenza di un’innocua pastiglia che sembra fare male, tutt’al più, all’anima di chi la usa, la pillola nasconde un volto sconosciuto ma micidiale.

La spirale Intrauterina (IUD)


La spirale o IUD (dall'inglese Intra Uterine Device) è uno strumento contraccettivo e intercettivo; esso impedisce la fecondazione (contraccezione), oppure, laddove questa sia eventulamente avvenuta, ostacola secondariamente l'annidamento dell'embrione nell'utero.

Cos'è

Lo I.U.D. (Intra Uterine Device), più comunemente definito "spirale" è un piccolo oggetto in plastica, lungo 3-5 cm., di varie dimensioni, forme e materiali, che viene inserito dal ginecologo all'interno dell'utero attraverso il canale cervicale. Quasi tutte le spirali sono ricoperte da un sottile filamento di rame, alcune contengono del progesterone.

Come agisce
La spirale rende difficile la penetrazione e la sopravvivenza degli spermatozoi e impedisce l'annidamento dell'ovocita sulla parete dell'utero.


Che cos'è un abortivo? 
Un abortivo è ogni prodotto farmaceutico, chimico, od ogni dispositivo che provoca la morte del nascituro, talvolta intossicandolo direttamente. In questa categoria sono compresi la «pillola del giorno dopo», la «spirale» e la pillola RU 486.


La spirale è diversa da altri metodi contraccettivi, perché mentre gli altri metodi evitano specificatamente l'incontro tra lo spermatozoo e l'ovulo, la spirale  rende l'ambiente inospitale per un eventuale embrione.
Insomma non previene l'incontro, che può avvenire e che quindi può dar luogo ad un embrione che avrà vita molto breve per la presenza della spirale.

La fallibilità dei metodi contraccettivi
Stralcio della risposta del dottor Renzo Puccetti, Specialista in Medicina Interna e Segretario del Comitato “Scienza & Vita” di Pisa-Livorno, in riferimento all'abortività della spirale per la rubrica di Bioetica


martedì 15 marzo 2011

La chirurgia fetale della spina bifida: una valida alternativa all’aborto


Ancora una volta la ricerca scientifica si muove a favore della vita.
Da oggi aprire l’utero materno per operare un feto affetto da spina bifida e procedere con la gravidanza non è più un’idea folle.

Uno studio sulla chirurgia fetale dimostra infatti che i bambini con spina bifida trattata con questo intervento sono più propensi a camminare senza aiuto ed esposti ad un minor rischio di sviluppare l’idrocefalia.

I sondaggi rivelano che nove donne su dieci scelgono l’aborto quando vengono a sapere che il bambino presenta questo grave difetto. Per le restanti, l’opzione più comune è quella di aspettare fino alla nascita per intervenire, quando il danno è però irreversibile.

La ricerca, pubblicata sul “New England Journal of Medicine” e ripresa dal quotidiano spagnolo ABC, si basa sull’esperienza di 183 gravidanze. Lo studio dimostra che intervenendo in chirurgia fetale, è scesa al 30% la necessità di inserire una valvola per ridurre l’idrocefalo dopo la nascita.

Antinolo Guillermo, direttore del Fetal Medicine Unit dell’ospedale di Siviglia ritiene lo studio americano «la miglior notizia degli ultimi anni», rammaricandosi poi del fatto che la maggior parte delle donne sceglie di abortire solo perché non ha informazioni adeguate (o appositamente sbagliate).


sabato 5 marzo 2011

L'aborto procurato e il Sacramento della Riconciliazione


Quando una donna ha a che fare con questa terribile esperienza e se ne pente, difficilmente riesce a superarne il trauma da sola.
Il primo passo verso la guarigione interiore è la Confessione, infatti per mezzo del Sacramento della Riconciliazione inizia il vero e proprio percorso di "metabolizzazione" di quanto commesso e il perdono ottenuto per mezzo dell'Assoluzione del Sacerdote l'aiuta a ricominciare da capo con una più profonda consapevolezza del valore di una vita umana.
Spesso non è semplice accostarsi a questo Sacramento a causa della vergogna e dei sensi di colpa, ma una volta trovato il coraggio è bene sapere che questo peccato contro la vita nascente và confessato ad un incaricato "speciale".

La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana.
"Chi procura l'aborto, se ne consegue l'effetto, incorre nella scomunica latae sententiae" (Canone 1398), "per il fatto stesso d'aver commesso il delitto" (Canone 1314) e alle condizioni previste dal diritto.

La Chiesa non intende in tal modo restringere il campo della misericordia. Essa mette in evidenza la gravità del crimine commesso, il danno irreparabile causato all'innocente ucciso, ai suoi genitori e a tutta la società.
(2272 – Catechismo della Chiesa Cattolica) 

Per la chiesa cattolica, l'aborto procurato è un peccato gravissimo, in quanto viola la legge divina e condanna la donna, i medici e gli infermieri alla scomunica.

L'aborto volontario è però un peccato definito «riservato»: il potere d'assoluzione spetta cioè soltanto al Vescovo, al suo Vicario o al Penitenziere. Normalmente, infatti, un sacerdote non può rimettere di propria iniziativa il peccato dell' aborto al fedele che lo confessa.

La legge ecclesiastica prevede che, per concedere l'assoluzione, si debba essere «autorizzati» dal capo della diocesi.  



giovedì 24 febbraio 2011

Senza scelta? No, l'alternativa c'è!


Se sei incinta e questa per te è una gravidanza imprevista, se pensi di non avere altra scelta che l'aborto, contattaci con fiducia: possiamo aiutarti. 




IL DONO onlus  
info@il-dono.org 
sos-mamma: 347-3786645

lunedì 21 febbraio 2011

SOSTIENI IL CENTRO DI ACCOGLIENZA!


Quando una donna, soprattutto se giovane e in difficoltà economica, si trova ad avere una gravidanza indesiderata la prima sensazione che prova è un senso di solitudine ed una grande paura nel guardare al futuro che le si prospetta.
Con questa pubblicazione voglio ricordare a tutte queste future mamme che un'alternativa all'aborto c'è, anzi più di una! 
Esistono per esempio delle associazioni e centri che si occupano di sostenere - psicologicamente e materialmente - tutte quelle donne che si trovano in difficoltà nell'affrontare la maternità. E viene dato un supporto morale anche a quelle che purtroppo hanno volontariamente interrotto la loro gravidanza. Ne è un esempio il Centro di accoglienza "Il Dono onlus" che va avanti grazie al sostegno generoso di volontari e benefattori. Aiutiamo questa associazione a vivere!

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Si tratta di un posto accogliente in cui permettere a due mamme di portare avanti la gravidanza e di crescere il loro bambino, sentendosi accolte e protette.
Il centro di accoglienza, come da nostro progetto, ruota intorno a un centro di ascolto, cui gli utenti possono rivolgersi tanto per il sostegno in gravidanza che il counselling post ivg.
Situato a Roma in zona facilmente accessibile con i mezzi pubblici, collegata con tutti i maggiori punti di interesse e servizi, vicina alla scuola ed all'ospedale.

cosa offriamo:


1 - Sostegno alla gravidanza
  • L’obiettivo principale è quello di assicurare alle ragazze madri che stanno portando avanti una gravidanza nonostante siano prive di mezzi, la possibilità di un reinserimento nella società. Questo obiettivo ci sembra il pi ù importante in quanto ha una duplice valenza: la prima e più immediata è quella di garantire serenità e accoglienza a quelle donne che nonostante le difficoltà hanno scelto di mettere al mondo il loro bambino e la seconda, indiretta, quella di potere essere un punto di riferimento, una speranza in più per quelle donne che per problemi di natura economica o familiare pensano all’aborto come soluzione della loro condizione.
  • Offrire alle madri oltre al sostegno nei loro compiti genitoriali anche un indirizzo competente nella ricerca di un lavoro, di una nuova abitazione che permetta loro la realizzazione di una totale indipendenza
  • Creare uno spazio di crescita anche come genitore partendo dalle più elementari nozioni di gestione di un neonato.
  • Favorire il ricongiungimento con le famiglie di origine e/o i padri dei bambini qualora sussistano il desiderio e le condizioni per ricomporre il nucleo familiare.
  • Permettere attraverso un servizio di baby-sitting il normale svolgimento delle attività studentesche e lavorative della donna.
2 - Sostegno alle conseguenze psicologiche dell’aborto volontario
  • L’obiettivo è offrire un servizio di counselling psicologico, umano e spirituale alle donne che abbiano affrontato una IVG e stiano soffrendo per le sequele da essa derivate o che comunque si trovino a non poter condividere questa dolorosa esperienza nella famiglia o nel loro ambito sociale per pregiudizi o per qualunque forma di incomprensione ed abbandono.
chi può accedere:
  • L’accesso avviene attraverso la segnalazione da parte de Il Dono onlus
  • All’ingresso nella struttura si svolgerà il Colloquio Preliminare per proporre e discutere i motivi e gli obiettivi della permanenza nella Casa di Accoglienza.
  • Tra i criteri che orienteranno la scelta ci dovrà essere anche la salvaguardia delle altre utenti già ospiti della Casa, laddove il nuovo ingresso dovesse risultare potenzialmente dannoso per la collettività.
prendiamo sovvenzioni pubbliche per la nostra attività?

NO. tutto quanto è basato sulla buona volontà nostra e vostra, sulle donazioni e le offerte liberali. non riceviamo contributi statali ne' comunali ne' regionali.

come puoi aiutarci:

L'associazione NON POSSIEDE CASE ed i locali che ha sono presi in affitto da privati.
Il costo mensile dell'affitto per il nostro Centro di Accoglienza alla Maternità e al Postaborto (CAMP), si aggira intorno a 1200 euro.
Per l'associazione che sostiene anche altri progetti di supporto al di fuori della casa, sono davvero tanti! Abbiamo però calcolato che se trovassimo 120 persone disposte ad adottare per 12 mesi il centro con una quota minima di 10 euro, potremmo tranquillamente sostenere tutte le spese e continuare a portare avanti le altre attività di supporto per le mamme in difficoltà.
Ovviamente se qualcuno volesse dare di più ...è il benvenuto! ma già con una cifra irrisoria di 120 euro annuali (o 12 rate da 10 euro) possiamo tutti insieme dare una speranza concreta a mamme e bambini.
Sarà nostro piacere inviarti il nostro ringraziamento, come lo vedi nell'immagine qui riportata ed aggiornarti costantemente sulla situazione del centro , tramite il nostro Magazine. Ti invitiamo quindi a lasciarci un tuo indirizzo email a cui poter inviare tutte le informazioni necessarie per farti sentire vicino a noi ovunque tu sia.

Dal 2006 al 2010 grazie al contributo di tanti amici e sostenitori l'associazione IL DONO ha potuto offrire aiuto durante la gravidanza e dopo il parto o in percorsi post aborto ad oltre 2500 persone e più di 300 bambini sono nati grazie ai nostri progetti di sostegno.

La vita non ha prezzo! Aiutare e sostenerla vale bene 10 euro!
Siamo certi che come fin ora non è mancato niente, il vostro amore e il vostro supporto ci permetteranno di fare sempre meglio!
Per adottare le mamme del centro di accoglienza è possibile utilizzare i dati riportati qui sotto specificando nella causale del versamento "adozione per il centro di accoglienza"

bonifico bancario intestato a:

IL DONO onlus
Credito Artigiano - agenzia RM14
c/c 809
ABI: 3512 CAB: 3214IBAN: IT 47 H 03512 03214 000000000809

bollettino postale:
c/c/p n. 73452781
intestato a : ASSOCIAZIONE IL DONO

abbiamo bisogno di:
alimenti non deperibili come: pasta, riso, tonno in scatola, polpa di pomodoro;
latte artificiale tipo 1;
PANNOLINI MISURE 1 e 2

l'associazione IL DONO è una ONLUS: ogni somma versata, pertanto, a suo favore, mediante carta di credito o mediante bonifico bancario, a titolo di liberalità   consente al donatore la detrazione d'imposta ai sensi dell'art. 13 bis, lettera i-bis (se privato) e la deduzione ai sensi dell'art. 65, comma 2, lettera c-sexies (se impresa) come previsto dal Testo Unico II.DD 917/86 modificato dal D.Lgs 460/97.



sabato 19 febbraio 2011

Gloria Polo: Testimonianza sull'aborto


Dalla straordinaria esperienza mistica di Gloria Polo, ecco la sua testimonianza riguardo l'aborto procurato.



Perdita della verginità - Cos'è l'aborto

Gloria era clinicamente morta 
dopo essere stata colpita 
da un fulmine e sarebbe andata 
all'inferno, se Dio non le avesse 
concesso una seconda possibilità, 
attraverso la preghiera caritevole
di uno sconosciuto!
Passarono i 13 anni, i 14, 15, e arrivai ai 16. Purtroppo, a quest’età conosco il mio primo fidanzato e mi metto con lui! Cominciò la pressione delle mie amiche. Ero considerata la pecora nera, per il fatto di essere ancora vergine. Adesso che avevo il fidanzato, iniziava la pressione psicologica! Avevo loro promesso che, quando avessi avuto il ragazzo, allora sì, avrei avuto rapporti; ma prima, no! ...Adesso, non avevo più scuse! Dissi alla mia amica Estela: “Ma… E se rimanessi incinta come te?”. Mi rispose che no, non andassi a raccontarle questo, perché ormai c’erano altri metodi, come per esempio i preservativi. All’epoca sua esisteva solo la pillola, ma adesso non avrei avuto problemi. Mi disse che mi avrebbe dato 5 pillole da prendere tutte lo stesso giorno, e di usare il preservativo… E non mi sarebbe successo niente.
Io mi sentivo male al pensiero di dover mantenere questa promessa, ma non volevo fare brutta figura con loro.
Quando avvenne… Mi resi conto che mia madre aveva ragione, quando diceva che una bambina che perde la verginità si spegne. Io sentii proprio questo, che qualcosa si spegneva in me… Come se avessi perso qualcosa, che non potevo più recuperare. Questa fu la sensazione che mi rimase, insieme ad un’enorme tristezza. Non so perché dicano che il sesso è bello! Non so perché i giovani dicano di provarne piacere! Io penso che non sia così buono! Nel mio Paese, la Colombia, si vede alla TV tanta pubblicità che parla del sesso sicuro, con il preservativo, e ne incoraggia l’uso. C’è tanto sfruttamento della sessualità… Sento tanta tristezza nel vedere questo!
Se sapessero! Se sapessero…

Nel mio caso, vi assicuro che mi sentii molto triste, e avevo una paura tremenda di tornare a casa, e che mia madre si accorgesse di ciò ch’era successo!
Mai più la potei guardare negli occhi, con il timore che lei vedesse, nei miei, quello che avevo fatto! Sentivo rabbia e ribellione, nei miei confronti e verso le mie amiche, per essere stata debole, per aver fatto qualcosa che non desideravo, e che feci solo per far loro piacere…


Gloria Polo e la visione del momento del concepimento



Il libro della Vita

[...] il Signore mi mostrò il “Libro della Vita”. Mi piacerebbe poter avere le parole per descriverlo. Che meraviglia! Vediamo tutta la nostra vita, le nostre azioni e le loro conseguenze, buone o cattive che siano, su noi e sugli altri. I nostri sentimenti e pensieri, e quelli degli altri. Tutto come un film. Comincia dal momento della fecondazione: vediamo la nostra vita a partire da questo momento, e da qui veniamo presi per mano da Dio, che ci mostra tutta la nostra esistenza. Nell’istante stesso della nostra fecondazione, c’è come una scintilla di Luce Divina, un’esplosione bellissima, e si forma un’anima, bianca… Ma non come il bianco che conosciamo! Dico questo colore perché è il più simile, ma è così stupendo che è impossibile descriverne a parole la bellezza, lo splendore… L’anima è talmente bella, piena di luce, incantevole, raggiante e piena d’Amore di Dio… Un Amore di Dio impressionante. Non so se avete mai notato come i neonati, spesso, ridono da soli, ed emettono quei suoni e balbettii. Sapete? Stanno parlando con Dio! Si, perché sono immersi nello Spirito Santo. Anche noi vi siamo immersi, ma la differenza è che essi, nella loro innocenza, sanno approfittare di Dio e della Sua Presenza.
Voi non potete immaginare che cosa meravigliosa fu vedere il momento in cui Dio mi creò, nel grembo di mia madre. La mia anima portata nella Mano di Dio Padre! Scopro un Dio Padre così bello, meraviglioso, tenero, premuroso e affettuoso, che ha cura di me 24 ore al giorno; che mi amò, mi protesse, e sempre venne a cercarmi quando mi allontanavo, con infinita pazienza. Io vedevo solo castigo, mentre Lui non era che Amore, solo Amore, perché Egli guarda non la carne ma l’anima, e vedeva come io mi andavo allontanando dalla salvezza.

Testimonianza tratta dal sito ufficiale di Gloria Polo: http://www.gloria.polo.ortiz.in/
 

giovedì 10 febbraio 2011

Lettera a un bambino mai nato, Oriana Fallaci


Booktrailer, 2 parte

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Scritto nel 1975 in seguito alla perdita di un figlio, Lettera ad un bambino mai nato è un libro di non più di cento pagine, in cui Oriana Fallaci riesce a condensare il travaglio di una donna di fronte ad una maternità inaspettata.
È un libro complesso, del quale il titolo suggerisce solo l'epilogo drammatico.

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